Musica scritta dagli uomini:
Sapevamo che sarebbe arrivato questo momento. Chi mi segue da un pò sa benissimo che, accetto, ma non mi piace andare al concerto degli 883, ascoltare Laura Pausini, urlare in curva con Tiziano. Non ci trovo niente di male in chi lòo sa, ma a me semplicemente non fa stare bene.
La mia passione per la musica di merda ha radici relativamente giovani. Da teenager ascoltavo musica per approvazione sociale, non mi rendeva le giornate migliori ma sembrava che per essere nel gruppo (almeno nel mio) gli Ska-p fossero un ottimo alleato.
Crescendo non ho mai considerato la musica come un’ancora di salvezza, ma non sono mai neanche stata come quelle persone che non accettano nessun altro tipo di musica se non quella che piace a loro. Probabilmente quando chiederai a uno di loro “perchè non ti piacciono?”, risponderà con un “queste cose moderne fanno schifo".
Il potere della musica dopo una delusione:
Dicevo, la musica non è mai stata al centro dei miei pensieri, fino a quando mi sono ritrovata OGNI mattina ad ascoltare la stessa playlist per arrivare al lavoro senza la voglia di farla finita (in senso lato, non realistico. In ogni caso ero parecchio triste).
Mi sono sentita molto sola in quel periodo, un periodo che in realtà mi ha accompagnato per il 90% della mia vita e che solo negli ultimi anni ha trovato una parentesi positiva grazie ai social. Aprirmi e condividere i miei pensieri, al contrario di chi dice che i social siano distruttivi, mi ha aiutato a vedere le cose dall’esterno. Pormi domande sui miei comportamenti e, giuro, migliorarmi come persona.
Ad oggi sono convinta che se anni fa non mi fossi comportata come ho fatto, ora avrei ancora degli amici che ero convinta non mi volessero bene, quando in realtà hanno dimostrato solo il loro affetto in modo diverso dal mio.
e poi?
La musica ha iniziato a diventare parte del mio quotidiano, ascoltavo Indie triste per giustificare il mio dolore, pop per correre e scacciare via i pensieri, country per i momenti chill. E la trap?
SEMPLICE. Per combattere quel graffio che mi ha lacerato il cuore.
Vi invito a riflettere, proprio perchè siamo esseri complessi, e a non incasellare una persona in base ad una canzone che ascolta. La musica trap è sicuramente più vicina ad un target d’età giovane, il motivo è semplice e mi ci sono ritrovata in prima persona per trascorsi di vita.
La musica trap racconta con violenza un profondo romanticismo.
Parole forti, crude, irrealistiche e senza rispetto dell’altra persona escono a valanga nelle orecchie di chi ascolta. Per nascondere i pensieri che a volte urlano più forte di noi.
Per quanto possa negarlo all’infinito, sono una persona profondamente romantica.
A volte è meglio ascoltare il disprezzo della consapevolezza di aver perso.
Baby voglio te, le altre non son come lei:
Sono cresciuta con il culto del principe azzurro, dell’amore che combatte per te fino alla morte, del “per sempre” e delle storie impossibili che diventano vere. Avrei sempre voluto un amore così, scoprire che questa non è la normalità ha fatto parecchio male.
La trap è tutto ciò che serve per rendere un piccolo male qualcosa di incredibilmente coinvolgente.
Perchè non affidarsi ad un testo misogino, violento, scurrile, di basso spessore lessicale e pressochè ripetitivo e cadenzato per curare una delusione radicata profondamente? Un pò come quando al liceo la litigata tra amici sembrava irrisolvibile e quel 3 di chimica insormontabile.
Amplificazione del dispiacere, incanalato in un testo di un ventenne inconsapevole. Poesia.
C’è chi si rassegna, io urlo il dolore vomitando parole di disprezzo come una pozione magica in grado di ricucire uno strappo troppo grande, So che non servirà a nulla ma io ci provo lo stesso.
Non solo trap, bitch:
Quelli che si limitano a giudicare un prodotto, in questo caso un genere musicale, “brutto” senza neanche cercare di capire da dove nasce o cosa rappresenta solo perchè fanno affidamento al proprio bagaglio di conoscenze è a mio parere limitato e più respingente della musica trap.
Ci sta che vi piaccia altra musica, ognuno gestisce il proprio bagaglio di emozioni in mille modi diversi. Ci sta anche che esistano persone che ascoltano la trap con una consapevolezza diversa dalla mia, infatti mi limito a farvi riflettere in base alla mia personale esperienza.
Come chi ascoltava i Nirvana per sentirsi parte di un gruppo, c’è chi ascolta la trap consapevole che non sia la miglior musica del mondo. E va bene lo stesso.
Poesia moderna:
Sentiamole le parole che vengono dalla strada. Possono dare fastidio o coprire spazi troppo grandi, ma sono il vocabolario delle nuove generazioni. Eravamo arrabbiati anche noi, oggi si ha solo meno paura di ammetterlo.
Rido quando sento “ai miei tempi non era cos'ì”, “non si parlava in questo modo”, quando il Marchese de Sade nel 1740 scriveva un libro che sconsiglio vivamente di leggere a chiunque abbia ancora un barlume di speranza nella bontà del genere umano. Ci ha fatto anche un film Pasolini. O meglio, ci ha provato…
In questi anni abbiamo solo acceso i riflettori, dato più attenzione a correnti musicali diverse da quelle che eravamo abituati a sentire. Non significa che la misoginia e il sessismo non esistessero anche “ai miei tempi”.
So che lo sapete anche voi, perciò non fate i vecchi e provate ad ascoltare il teatro urbano del XXI secolo.
Andate oltre il pregiudizio per ascoltare la rabbia di una generazione che ha solo voglia di crescere e di spaccare il mondo. La poltrona del posto sicuro è comoda ma è la rovina del pensiero.