Essere un creativo:
L’ultima newsletter ha scosso i cuori di molti contro ogni mia previsione. Pensavo sarebbe risultata noiosa, invece ho riscontrato che tantissime persone almeno una volta nella loro vita si sono sentite spaesate, inermi, prive di solidità che le portassero a fare la scelta migliore per loro.
Ho fatto quindi una profonda riflessione su me stessa, chiedendomi se il mio radicato poco ottimismo personale fosse in realtà una lamentela fine a se stessa. Una persona che conosco un giorno mi ha guardata e mi ha detto: “tu sei un artista”.
Potete immaginare la mia reazione. “si, delle cause perse.” dissi scoppiando in una risata isterica rotta da un velo di rammarico per non essere, in realtà, brava in nulla in particolare. “invece lo sei eccome, ma hai anche una grande condanna. gli artisti non sono mai felici, è il prezzo da pagare per essere un creativo. Non godersi mai abbastanza il momento pensando già a cosa poter fare dopo per continuare a stupire”.
D’improvviso l’epifania:
Cazzo. Aveva ragione! Potevo non ritenermi un artista in senso lato del termine, ma la mia condizione era esattamente quella. La mia mente è un continuo vorticare di idee, tanto da non lasciarmi mai fermare veramente a godermi il momento. Penso sempre a cosa avrei potuto fare meglio, cosa mi sono persa, cosa ho dimenticato e cosa avrei fatto in realtà una volta passato il tempo. Che non torna, questo lo abbiamo capito.
Questo mi ha spinto a riconoscermi in una persona creativa. Non tanto in una persona che ha creato qualcosa di effettivamente importante, ma se per questo anche un non creativo esiste non per forza svoltando il mondo. Creativa nel senso che mi piace molto di più il procedimento del risultato finale.
Una consapevolezza che mi ha cambiato la vita. Per me, come anche per alcuni di voi, ciò che vi renderà felice non sarà una conclusione. Ma una nuova sfida. Che non preclude fatica e ansia, ma è strettamente legata all’adrenalina dell’uscire dalla propria zona di confort.
La paura di fallire è essa stessa felicità:
So cosa state pensando. La felicità è questione di attimi. Secondo me non c’è nulla di più sbagliato in questa affermazione. La vita è conquista come una partita a scacchi, in cui la felicità assume diverse forme e come una parabola subisce variazioni tra zone alte e profondi avvallamenti.
Che non si possa essere sempre felici è oggettivo, altrimenti uno non proverebbe quel sentimento. Non riconoscerebbe la fatica per arrivarci, esiste però una formula magica per riconoscere la felicità indipendentemente da fattori esterni.
Ve la dirò solo perchè avete fiducia in me e leggete la mia newsletter che doveva essere ogni lunedì ma oggi ad esempio è venerdì.
l’Integrità:
L’altro giorno stavo ascoltando un podcast molto interessante, ve lo linko qui:
In una puntata si parlava di come riuscire ad essere costanti, seguitemi ha un senso.
Alice racconta di come la costanza non sia assolutamente qualcosa di semplice, ottenuto da un insegnamento specifico e che mai subirà variazioni di interesse. Imporsi di fare cose che sul momento non ci fanno sentire bene non è una questione di abitudine, bensì di integrità.
Mantenere la parola data ci rende persone integre, in pace con noi stessi. Consapevoli della parola data e coscienti delle scadenze per far sì che ciò che si è detto si realizzi.
l’obiettivo a lungo termine invece è un altro fattore che ci rende persone vincenti.
L’atleta ad esempio come può svegliarsi ogni giorno, allenarsi facendo fatica, controllare l’alimentazione e fare dei sacrifici per tutta la vita? Proprio per un obiettivo a lungo termine. Magari le olimpiadi, ogni quattro anni.
Questo per chiudere il cerchio che la felicità non è fatta di piccoli attimi ma una strada che va percorsa rinunciando per forza a qualcosa, essendo però persone integre non andremo a sentirci in colpa per aver preso la scelta sbagliata.
Questa è una mia interpretazione che ha aiutato tantissimo a chiarire i miei sentimenti sulla felicità.Mi piacerebbe sentire la vostra in un commento o in privato, sui social sono sempre Clarainthemirror.
La perfezione non esiste, nemmeno nella felicità:
Non ho mai avuto le idee chiare su niente, sinceramente per metà della mia vita sono stata sballottata come una pallina da ping pong senza capire chi volessi essere. Forse dato dal fatto nessuno me lo ha mai chiesto, o forse per i motivi spiegati nel primo paragrafo. Sta di fatto che solo negli ultimi anni mi sono girata e ho riguardato il mio percorso.
Mi sono voltata indietro e ho visto una serie di lucine colorate che nel corso di quegli anni persi si erano accese per un pò, per poi tornare nel buio e nella nebbia.
Luci che mi rappresentano, parlano di me e per cui sono disposta a fare dei sacrifici.
Questa per me è la vera felicità, riconoscerci nella vita che abbiamo tutti il diritto di sceglierci e cucirci addosso. Lontano dagli stereotipi e dalle proiezioni che altri hanno fatto su di noi. Non c’è cosa più bella, per me, di essere padrona delle mie scelte.
Con questo non voglio dire che non sbaglierò mai più.
Ancora due parole sull’integrità:
Concluderei questa riflessione sulla felicità con un consiglio: essere integri non significa essere perfetti. Scegliere le nostre sfere di integrità, ad esempio per me sono il mangiare sano e la palestra, ci permetterà di rendere perfettamente essendo molto più flessibili sul resto.
Con questo non intendo dire di essere intransigenti, ma a me sinceramente non pesa andare in palestra di domenica ne andarci quando sono in vacanza. Detto questo se non posso non ci vado, ma cerco di non perdere questa abitudine anche se a volte non ne ho voglia proprio perchè per me ha un valore.
I nostri obiettivi variano con il tempo, per anni lo è stato il lavoro, ora per me lavorare è importante ma non ha più lo stesso impatto emotivo che aveva un tempo. Ne sono felice, ho paura che un giorno la paura di non riuscire torni, am cerco di combatterla rifugiandomi nei miei valori di integrità che mi regalano la felicità che serve come benzina per la vita.
Quali sono i vostri valori più importanti? mi piacerebbe conoscerli con un commento o un pensiero, anche in privato. Mi trovate su tutti i social come Clarainthemirror
FILM DEL MESE:
ve lo consiglio per la qualità della trama, la potenza dei dialoghi e la comicità riflessiva che regala il capolavoro di Greta Gerwig.
Brava Clara, per me quella puntata è stata altrettanto illuminante.