Spesso mi capita di reagire ad una notizia con una reazione esagerata, generalmente o ne sono molto felice oppure piango. Non conosco vie di mezzo. E’ ovvio pensare che non sia così per tutti, infatti conosco persone decisamente più razionali di me. Se non possono fare o ottenere una cosa, semplicemente la dimenticano. E’ OVVIO. Qualcosa è “ovvio” poichè è naturale che lo sia, o risulta ovvio dal momento che il nostro subconscio lo identifica come tale?
PARIGI
Non so perchè non mi piaccia Parigi. E’ ovvio che sia una città splendida, ogni volta che ci vado però resto sempre un pò delusa. Nel 2016 ci andai per la volta con mia mamma, la adorai. Ora al solo nominarla provo un senso di vuoto e disagio che solitamente associo a quando devo fare una fattura o occuparmi dei miei averi a livello amministrativo.
Inizialmente lo associai al fatto che semplicemente, non provo simpatia per i francesi. Popolazione di natura schiva e riservata che beve vino senza nessun accompagnamento di natura culinaria ed ha una passione sfrenata per il formaggio. Poi però guidando, i pensieri migliori li elaboro sempre quando guido, ebbi una rivelazione.
Se non amassi Parigi per il concetto di romanticismo che esalta?
E’ la città dell’amore per eccellenza, dove vedo coppie celebrare il loro amore, scambiarsi promesse, esserci l’uno per l’altra, si è felici. Si beve vino a stomaco vuoto e si fanno progetti su un futuro di coppia fatto di amore e felicità. Proprio qui mi volevo.
Forse odio Parigi perchè sono consapevole di essere sola. E’ ovvio. Parigi tocca dei tasti che inevitabilmente fanno in modo che io ripensi a quanto vorrei qualcuno che tenga a me come io tengo a FILIPPO, il mio volpino, e invece mi ritrovo a darmi la mano da sola e guardare Soy Georgina consapevole che la mia metà della mela o non esiste o abita in un altro emisfero.
Apro una parentesi, non sto facendo del vittimismo in merito alla mia solitudine da numero primo, sto benissimo da sola. Ho solo paura che non esista qualcuno compatibile a me, questo fa ancora più paura.
Adesso capisco perchè odio Parigi. E’ ovvio. O meglio, lo sarebbe se per tutte le persone sole fosse così. Invece lo penso solo io e pochi altri. Forse servirebbe solo accettare la consapevolezza che la solitudine fa male ovunque, a tutti. Non solo abbinata a degli stereotipi vecchi di secoli.
Forse non è così ovvio.
y2k - Sono più belli ora di quando li abbiamo vissuti
Se ripenso agli anni 2000 provo un senso di ribrezzo e repulsione. E’ ovvio che non vorrei MAI vestirmi in quel modo. Eppure se apro Tik Tok la tentazione delle nuove generazioni mi sta facendo rivalutare i camperos, che ho trovato su Vinted, e i toppini con il pizzo simili a quelli che trovavo al mercato insieme alle t shirt con la foto di Leonardo Di Caprio erroneamente formattata.
Gli anni 2000 sono più belli ora rispetto a quando sono effettivamente esistiti?
Ho provato a pensarci su. Sono arrivata ad un’ipotesi. L’abbigliamento e il mood Y2K viaggia in prima linea con l’aiuto della tecnologia. All’epoca lo sfondo delle foto era oggettivamente orrendo. I red carpet sembravano le sagre del fagiolo e l’attenzione mediatica a questi ultimi era limitata alle riviste mi moda volutamente patinate che davano spazio ad un artista alla volta.
Non esisteva un senso estetico dedicato al backstage, cosa che invece oggi sembra prevalere addirittura sul prodotto finale. Vende di più un dietro le quinte di un prodotto tecnicamente perfetto: vedi le Kardashian.
I video music awards di MTV erano costruiti con un pezzo di cartone appoggiato ad un marciapiede con incollati dei fogli A4 loggati male, oggi grazie ai video live, le dirette, i brand che sponsorizzano gli attori, anche un incontro in uno store diventa oggetto di pubblicità.
E’ quindi l’outfit che fa la differenza o il contesto attraverso il quale ci viene venduto?
Un oggetto è oggettivamente bello o è il modo in cui esso ci viene presentato che influenza il nostro desiderio di possederlo?
Non è così ovvio.
Ciao io sono Clarainthemirror e sono una visual merchandiser, attualmente mi identifico come content creator che realizza contenuti in cui spiega prodotti e servizi per conto di privati e aziende. Sui social però mi piace condividere le mie passioni e le mie idee. Ho di recente fatto un podcast, se ti andasse di ascoltarlo lo trovi QUI
Il grande fratello non va più di moda
Ormai ci siamo stufati anche di poter spiare le persone h24, pure se VIP (lo dico con un pò di timore dato che la maggior parte dei vip attualmente al gf non li conosco). Mentirei se non dicessi che, penso dieci anni fa, questo programma mi aveva incuriosita tanto da chiedere Sky a mio papà per poter dire di “avere la diretta” del Gf sempre a portata di mano. Lo so, forse sono problematica, o forse sono solo curiosa.
Dopo all’incirca una ventina di edizioni l’attenzione del pubblico è calata, con lui anche la voglia di sapere cosa fanno al mattino quelle povere anime rinchiuse in una casa arredata male e piena di specchi.
Vediamo il perchè in maniera ovvia ed oggettiva.
l’arredamento: è completamente sbagliato, stanca l’occhio e non è pensato per delle inquadrature intelligenti all’altezza dell’evoluzione che ha avuto la tecnologia negli ultimi anni
abbiamo già visto tutto: Posso facilmente vedere centinaia di migliaia di persone sconosciute aprendo semplicemente un telefono, perchè dovrei appassionarmi a degli sconosciuti che rischiano di salutarmi nel giro di una settimana vedendoli ad orari prestabiliti?
mentire non è mai stato così semplice: dopo anni di programmi, siamo diventati autori noi stessi. sappiamo benissimo che è tutto finto, comprese le storie d’amore e le reazioni studiate a tavolino per fare smuovere un pò di odience, creare scompiglio è diventato talmente complicato da necessitare delle feste a tema con somministrazione di alcolici.
Per chi è arrivato fino a qui ed ha letto con attenzione si sarà posto una domanda ovvia
Se è vero che i reality non hanno più la nostra attenzione, perchè poche righe più su hai usato il reality The Kardashian come metro di paragone per confermare una tesi?
Qui arriviamo al punto, non così ovvio a quanto pare, che conferma ulteriormente la mia tesi: del reality Kardashian non siamo attratti dal reality come forma singola, ma da tutto quello che hanno costruito intorno ad esso e da come ci viene servito: una serie perfetta che mostra la realtà. Una realtà finta e chiaramente non vera che altro non è che un prolungamento di ciò che ci intrattiene più di ogni altra cosa, i social network.
E’ ovvio o no? Un pò come il mio odio per Parigi, figlio di un’insicurezza per la quale il mio cervello ha preferito inserire il filtro Paris piuttosto che constatare la normale paura della solitudine.
Probabilmente i y2k non sono stati davvero niente male per noi che li abbiamo vissuti, solo che, come per ogni cosa,o quasi, crediamo che siano stati mediocri. “Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.” (Cit) Tutto molto vero. E poi vogliamo mettere: The OC (e i look da copiare!), le bamboline della ONYX, il ciuffo stirato e i capelli dietro mossi(horror), MTV e tutto il suo mondo: The Hills, Next, quel programma sulle case con piscine e botole segrete!Insomma,alla fine ci fanno bene a copiare erano, tutto sommato,anni molto “leggeri”! Io comunque sono alla ricerca da diverso tempo di una maglietta Onyx con bambolina su Vinted tg44, se qualcuno leggesse e ne avesse una in cantina!